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SARDINIA LONGBOARD OPEN 2008 - OFFICIAL REPORT GARA CONCLUSA LUNEDI 15 SETTEMBRE AL MINI CAPO. Alessandro Ponzanelli vince al Mini Capo Matteo Mastino e Alessandro Ponzanelli si laureano campioni italiani ex-equo Francesca Rubegni conquista il suo sesto titolo italiano Maestrale ecco il maestrale. Tra ulivi, lecci e piante di mirto vecchie e contorte soffia imperterrito il vento di Nord Ovest. Fresco e profumato di golfo di Biscaglia, arricchitosi tra le spume mediterranee saluta con le sue note, che allietano le orecchie ed i sensi di ogni surfista, la costa ovest della Sardegna. Si distende, e accrescendosi di intensità, propone e regala generosamente piacevoli muri d’acqua salata che senza posa si inseguono per andare ad arricchire con la loro bellezza semovente, chiunque che, allertatosi dal suo arrivo, si appresti a gioirne, da solo od insieme agli amici del mare. Quest’anno, come ogni anno ormai da otto edizioni, il primo maestrale che annuncia l’imminente fine dell’estate è anche il principale protagonista del Sardinia Longboard Open, kermesse conclusiva dell’Italian longboard Tour: il Campionato Italiano di Surf da Onda, Categoria Longboard, maschile e femminile. Mai come quest’anno, questa gara era stata tanto attesa da tutti gli appassionati. Infatti, l’incertezza regnava sovrana. Nessuno, neanche i più attempati e smaliziati esperti di tavolettari italici era in grado di prevedere chi, tra i tanti competitors, avrebbe avuto la meglio per il successo finale del campionato. Pochissimi punti di scarto dividevano le sorti dei pretendenti al trono. Tutto era ancora da decidere: ben cinque atleti erano ancora in grado di aggiudicarsi il titolo. “L’hawaiano Matteo Mastino, il “californiano” Alessandro Ponzanelli, il “Sardo-siculo”Marco Pistidda, “l’orientale” anfant prodige Matteo Fabri e il “Barbadoregno” Paolo Colombini erano pronti a vendersi anche la loro mamma pur di diventare i nuovi campioni 2008. Che dire: una bella matassa da sbrogliare per la giuria che con lucida brillantezza, guidata dal celeberrimo e severissimo Head Judge Graziano Lai, si è cimentata senza pecca nell’emettere il giudizio finale. Roba da Apocalisse! Teatro dell’evento biblico uno degli spot più rinomati del mediterraneo, cioè il Mini Capo, un lembo di roccia calcarea immersa nell’incontaminata natura sarda, meta contesa da tantissimi surfers europei che, di sovente, si recano in pellegrinaggio nella mecca del surfing nostrano. I locals, giustamente gelosi delle loro ricchezze, quest’anno si sono dimostrati sensibili all’evento, ed hanno gentilmente offerto per un giorno il loro tesoro naturale, mostrando una generosità ed una saggezza degna di plauso, riconosciuta dai tanti atleti ed accompagnatori giunti da ogni angolo d’Italia per gareggiare e per fare una scorpacciata di onde, ospitalità e, perché no, della prelibata gastronomia isolana. Già alle nove del mattino si dà il via al contest. Le batterie preliminari si susseguono con un ritmo incalzante, senza la minima sosta o la più piccola titubanza o incertezza, gli atleti vengono giudicati per il loro valore. Lo stile moderno ed aggressivo e quello classico si fondono armonicamente dando espressione dell’attitudine personale di ogni surfista in gara. Fin da subito cominciano ad evidenziarsi le qualità e la preparazione di tutti i contendenti. Il livello in acqua è ormai diventato altissimo, vecchi e nuovi non fanno mai annoiare il pubblico che assiste attento e plaudente alle prestazioni degli atleti. Non possiamo fare a meno di ricordare il rientro in gara del pluri-campione italiano Leo Ranzoni che, ritiratosi dalle competizioni nel 2005, non ha perso assolutamente lo smalto, anzi, saettava col suo inconfondibile incedere, da una parte all’altra delle onde con agilità e stile. La sua corsa si chiude, onorevolmente, in semifinale. Speriamo che il pungolo dell’eliminazione gli serva per rituffarsi nelle competizioni, un personaggio ed atleta di valore come il “Manzoni” rappresenta la storia ed il sale del nostro sport. Tra le donne, come al solito, niente suspance. Francesca Rubegni si laurea, per la sesta volta, campionssa italiana sottolineando, con l’ennesima vittoria, il suo predominio incontrastato. Che noia, che barba. Ragazze italiche! Svegliatevi dal vostro letargo e sfidate la regina. Ella vi attende al varco per farvi vedere ciò che sa fare. In campo maschile la finale si disputa tra: Ponzanelli, Mastino, Colombini e Fabbri. Le onde che si sono sempre mantenute su uno standard meraviglioso di sei, otto piedi, sono la giostra ideale per mettere in mostra tutta la fantasia e l’abilità dei finalisti. Basta inserire il gettone e… via si parte: altro giro, altra corsa. Fino all’ultimo minuto, nessuno tra i presenti era in grado di stabilire chi avrebbe avuto la meglio. Solo un’ultima onda, migliore delle altre, arrivata in soccorso del Ponza, crea il vero divario tra il vincitore e gli altri. Alessandro Ponzanelli vince e si laurea per la terza volta campione italiano, ma, squillo di trombe e rullo di tamburi, per la prima volta ever, il titolo si assegna a pari merito. L’onore di essere campione italiano longboard viene condiviso col grande Matteo Mastino perché, alla fine di tutte le tappe del campionato, i due hanno sommato il medesimo punteggio finale. Onore ai due eroi ed esultanza generale. Un giudizio a favore dell’uno o dell’altro avrebbe ingiustamente penalizzato uno dei due atleti. Ambedue hanno dimostrato di meritare la vittoria finale. I condendenti, amici veri, si sono abbracciati e complimentati a vicenda dimostrando l’affetto e la sportività che contraddistingue il nostro sport. Il Surf è un’attività che si svolge in un elemento tanto amato quanto difficile e volubile che unisce e cementifica legami duraturi e indissolubili più di tanti matrimoni. Che nessuno osi dividere ciò che Nettuno unisce. Colombini e Fabbri giungono rispettivamente terzo e quarto. Onore a loro. Sono forti e pronti per detronizzare i nostri due.
CLASSIFICA MINI CAPO 2008 MEN
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